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Castello Orsini

La fondazione del Castello di Ponticelli è abbastanza precoce. La prima attestazione risale infatti al 1059, anche se è possibile prefigurare una più antica origine. Nel 1198 la quarta parte del castello di Ponticelli era in possesso di Farfa. Nel 1292 i tre quarti della rocca e del castello furono venduti dal suo enfiteuta, Pelavicino del fu Bernardo da Ponticelli, al cardinal Giovanni Boccamazza. La parte restante doveva appartenere a signori locali. Nel 1410 Antonello del fu Cecco Boccamazza vendette a Francesco Orsini un quarto del castello. Gli Orsini completarono l’acquisizione totale del castello nel 1431. Ponticelli restò agli Orsini fino al 1644, quando nell’ambito di una più complessa vendita, passò a Taddeo Barberini. Successivamente ai Sciarra e infine ai Lante della Rovere. Nel 1920, venne riscattato dall’Università Agraria di Ponticelli. Al suo interno è collocata la sede dell’Ente stesso.

Il castello è formato da due corpi, separati da un corridoio. Quello volto a nord è munito di due imponenti torrioni che lo rafforzano e lo sostengono, quello che guarda a sud è appoggiato all’ex chiesa dell’Assunta che dagli anni ’70 non è più funzionale.

Si entra nel castello per un’unica porta munita di cancello in ferro che immette su un ampio piazzale, dal quale si gode un panorama stupendo, sostenuto da una forte e alta muraglia che attinge le sue fondazioni al disotto della strada di accesso al paese, innalzandosi per circa venti metri.

Lavori di ristrutturazione

Lasciato in stato di incustodia per anni, oggi vede rifiorire la sua caratteristica e architettonica imponenza esteriore grazie a dei grossi interventi da ristrutturazione avvenuti negli anni tra il 1985 e il 2000 e tra il 2005 e il 2010. I lavori di intervento sono stati sollecitati dell’Università Agraria di Ponticelli e finanziati dalla Regione Lazio con il contributo dell’Ente Agrario, con la supervisione della Sovraintendenza della Regione Lazio.

Consolidamento cinta muraria

Per anni la parte posteriore del castello era rimasta abbandonata e invasa da rovi, erbacce e utilizzata come discarica abusiva.

Questo lavoro ha permesso di riportare il castello allo splendore iniziale migliorandone stabilità e sicurezza sia dell’intero edificio sia della rocca medievale, inoltre è stato realizzato un camminatoio per accedere alla parte posteriore della ex chiesa, parte integrante del castello, con l’abbattimento delle barriere architettoniche nel rispetto dell’armonia del castello, e non da meno, una splendida terrazza che si affaccia verso la parte nuova del paese nata a ridosso della rocca.